Antonella Amodio | Home 5 marzo
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Antonella Amodio

Dalla laurea in Scienze umanistiche a narratrice di vino, il passo è breve.

Nel mezzo c’è la passione per la cucina, che ancora coltiva, dove applica le tecniche apprese seguendo i corsi di grandi maestri della cucina italiana, come Gualtiero Marchesi. È innamorata della natura e in special modo delle erbe aromatiche, tanto da ottenere un Master in botanica.

“L’incontro con il vino, avvenuto più di venti anni fa, è stato folgorante. La passione si è trasformata in lavoro e per diversi anni ha avuto il privilegio di cooperare con storiche aziende vinicole del panorama mondiale. ”

È stata collaboratrice in diverse edizioni di guide dei vini, quali Bibenda e Gambero Rosso.

 

Attualmente è il riferimento per la Guida Essenziale ai Vini d’Italia Doctor Wine – Daniele Cernilli per alcune regione del Sud Italia, tra cui la Campania, ricoprendo il ruolo di collaboratrice “speciale”.

 

Inoltre, scrive per il sito giornalistico DoctorWine e per il Wine blog Luciano Pignataro, nonché per la Touring Club Italia dove racconta di itinerari e di ristoranti.

L’enologia (dal greco “οίνος” (vino) e “λόγος” (studio)) è la scienza che studia la trasformazione dell’uva in vino, l’uva adatta alla sua produzione (la microbiologia, la chimica e le caratteristiche sensoriali), ma anche il processo produttivo in sé, quindi le tecniche ad esso connesso (es. filtrazioni, pressatura, rimontaggi).

Dovendo tracciare un arco temporale nel quale inquadrare gli oggetti di studio dell’enologia, per l’uva solitamente in enologia si fa riferimento al periodo che va dalla fase erbacea alla maturità tecnologica (ovvero il momento in cui mediante analisi si ritiene che il frutto abbia in sé le concentrazioni necessarie di sostanze utili all’obiettivo enologico prefissato, es. vino spumante, vino di pronta beva, vino da invecchiamento, vino passito ecc., tale momento coincide con la vendemmia). Per quanto attiene il vino l’enologia se ne occupa dall’ammostatura (o vinificazione delle uve) sino all’imbottigliamento, ma anche oltre in quanto si occupa anche della conservazione del prodotto.

Le caratteristiche di un vino sono determinate essenzialmente da due fattori: il vitigno o i vitigni utilizzati per produrlo, ed il “terroir”, vocabolo francese che non ha un corrispondente termine in italiano, e che indica l’insieme delle caratteristiche geologiche, fisiche e climatiche del territorio nel quale cresce la vite. Ogni vitigno possiede caratteristiche aromatiche tali da influenzare significativamente il vino che ne deriva.

Il termine “terroir” comprende il tipo di terreno (calcareo, gessoso, ecc.), il numero di giorni di sole, l’umidità, la temperatura, e le condizioni ambientali in genere; ogni vitigno si adatta più o meno bene ad un “terroir”, per cui il prodotto finale sarà influenzato anche da questa scelta.

 

 

 

Dovendo tracciare un arco temporale nel quale inquadrare gli oggetti di studio dell’enologia, per l’uva solitamente in enologia si fa riferimento al periodo che va dalla fase erbacea alla maturità tecnologica ovvero il momento in cui mediante analisi si ritiene che il frutto abbia in sé le concentrazioni necessarie di sostanze utili all’obiettivo enologico prefissato.

 

 

 

Dovendo tracciare un arco temporale nel quale inquadrare gli oggetti di studio dell’enologia, per l’uva solitamente in enologia si fa riferimento al periodo che va dalla fase erbacea alla maturità tecnologica ovvero il momento in cui mediante analisi si ritiene che il frutto abbia in sé le concentrazioni necessarie di sostanze utili all’obiettivo enologico prefissato.

 

 

 

Dovendo tracciare un arco temporale nel quale inquadrare gli oggetti di studio dell’enologia, per l’uva solitamente in enologia si fa riferimento al periodo che va dalla fase erbacea alla maturità tecnologica ovvero il momento in cui mediante analisi si ritiene che il frutto abbia in sé le concentrazioni necessarie di sostanze utili all’obiettivo enologico prefissato.